Descrizione
La pasticceria napoletana è riconosciuta in tutto il mondo e in seguito all’Unione dell’Italia, divenne anche Patrimonio dell’Unesco.
Ma tra aneddoti e storie reali c’è veramente tanto da raccontare…e da mangiare.
A Napoli ci sono tantissime pasticcerie specializzate in dolci tipici partenopei e non solo, ci sono anche dolci di altre regioni fatti praticamente uguali oppure un po’ revisionati. Puoi trovare anche il classico pasticciotto leccese e la torta delizia alla mandorla assieme a babà,pastiera e sfogliatelle di tutti i tipi.
Per quest’ultima sono certe le origini al 100% partenopee, la data di nascita risale al 1819, quando Pasquale Pintauro, un noto ristoratore napoletano, trasformò i locali della sua celebre trattoria in una raffinata pasticceria, inventando la sfogliatella.
Per il babà napoletano è difficile accettare che non sia nato proprio a Napoli. Molti pensano che sia un tipico dolce originario di Partenope, pur essendo un dolce tipico napoletano, le sue origini non appartengono alla città come ad esempio il biscotto amarena o la zeppola.
La nascita del babà risale alla prima metà del settecento, ed è associata al re polacco Stanislao Leszczynski, che oltre ad essere un intellettuale, aveva una grande passione per la gastronomia!
Ma il babà prima non era per niente come appare ora: alle origini, era totalmente diverso. Ad esempio già il nome, inizialmente era Alì babà. Poi l’impasto era arricchito da zafferano ed uvetta, quindi ora è abbastanza diverso.
In Pasticceria Napoli, oggi è possibile assaporare il baba napoletano accompagnato da crema, panna e cioccolato, o può accadere che l’impasto abbia una forma diversa dal classico funghetto.
Baba napoletano: la storia della sua nascita
La nascita del Babà si ha durante la prima metà del 700, dal re polacco Stanislao Leszczyński. Durante il suo esilio presso Lunéville in Lorena, si cimenta nell’arte culinaria.
Infatti gran parte delle fonti sostengono che sia stato proprio lui ad inventare il buonissimo dolce a forma di fungo, bagnando con del buon vino, il Kugelhopf, una sorta di ciambella austriaca buonissima, così da renderla più morbida e saporita. Nonostante ciò, molti dicono che in realtà, l’artefice di questa astuta modifica, sia stato il suo pasticciere personale: Nicholas Stohrer.
Ma il babà ai tempi della sua invenzione non aveva la forma che ha ora. A cominciare dal nome Ali Babà, senza tralasciare che il suo impasto aveva uvetta e zafferano, chissà se sarebbe piaciuto ai napoletani!
Cominciò a riscuotere grande successo presso la corte e alla reggia di Versailles. A prepararla fu proprio Stohrer, che aveva seguito Marie Leszczyńska, figlia di Stanislao, andata in sposa a Re Luigi XV.
Il pasticciere capì che forse il vino non andava, allora il dolce cominciò ad essere bagnato con il rum. Ma come mai la ricetta del babà napoletano prevedeva ancora questo liquore? Esso proviene dalle colonie, era al tempo in voga tra la nobiltà d’oltralpe. Ci furono tante varianti e fu bagnato con tantissimi liquori ma nella città partenopea hanno deciso che doveva essere il rum, il liquore associato a questo dolce.
Babà dolce napoletano: perchè si chiamava Alì Babà?
Stanislao Leszczinski inizialmente decise di chiamarlo Alì Babà in onore de Le Mille e una notte. Poi dopo anni, arrivato in Francia si chiamò solo babà, i napoletani invece l’hanno trasformato in babbà, con doppia B.
Ricetta del babà napoletano oggi
A Napoli esiste ormai chi lo fa con panna e fragoline, ripieno di cioccolata e lo fa anche di grandi dimensioni.
Negli ultimi anni esiste anche il babà rustico napoletano che prende gli ingredienti del casatiello spesso, o solo formaggi e patate.
La Pasticceria la Rocca ad esempio è una delle pasticcerie più longeve della città, con oltre 60 anni di storia che ha un babà spettacolare.
Nacque come bar degli sportivi e si trasformò quasi subito in pasticceria, i successori del signor Pasquale, hanno tenuto ben salda la tradizione e hanno portato avanti con orgoglio la pasticceria napoletana con inventiva e bontà.
Da loro si trovano sempre dolci diversi come i taralli dolci napoletani, uniti ai dolci della tradizione o anche dolci della tradizione revisionati a dovere, ma senza perdere la ricetta originale.
Il babà a Napoli è entrato nell’immaginario collettivo, tanto da diventare anche un offesa simpatica: “Sì proprio nu babbà!”, per dire sei un “bonaccione”.
La preparazione del babà :
La ricetta non e’ estremamente semplice, sicuramente l’esperienza e la manualità aiutano a realizzare questo dolce apprezzato in tutto il mondo.
Per creare il baba’ perfetto, sicuramente la scelta degli ingredienti e’ fondamentale.
Per la preparazione bisogna fare attenzione all’inserimento graduale degli ingredienti e alla levitazione dell’impasto. Creato l’impasto bisognera’ aggiungere le uova e in un secondo momento, il rum.
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