Descrizione
Pastiera shop online: Pasqua tutto l’anno!
Almeno una volta tutti hanno digitato sul motore di ricerca: “Pastiera shop online” per trovare un sogno napoletano da portare in tavola e assaporare tutto il gusto della tradizionale pasticceria napoletana. Oggi, per fortuna è possibile trovare e acquistare online questo favoloso simbolo della pasticceria napoletana e averlo sempre a portata di click. La pastiera è uno dei dolci più ricchi e profumati della tradizione partenopea. Tutti, almeno una volta nella vita, hanno assaggiato questa prelibatezza. E una volta assaporatone il gusto è impossibile farne a meno!
La pastiera è considerata da molti la regina della pasticceria napoletana. È una torta dalla storia antica e avvolta nella leggenda. Una ricetta tradizionale che affonda le proprie radici in un’altra epoca ed è arrivata intatta ai giorni nostri. Un dolce che ha da sempre intrecciato la sua storia con quella del popolo napoletano e ha permesso al mondo intero di conoscerne le grandi qualità, facendo il giro delle tavole internazionali. Emblema di Napoli è ormai diffusa e apprezzata ovunque. Quando si rammentano i dolci tipici napoletani il primo pensiero corre alla pastiera, alla sua delicatezza, al suo inebriante profumo d’arancia e all’inconfondibile morbidissima consistenza.
Pastiera napoletana: tra storia e leggenda
È un dolce tipico del periodo pasquale, ma in realtà è preparate e consumata durante tutto l’anno. Tradizione vuole che sia preparata nel giorno del Giovedì Santo, appuntamento fisso per pasticceri professionali e amatoriali, che durante questa giornata si cimentano nella tradizionale ricetta napoletana. L’impasto è talmente fragrante e così ben equilibrato che la pastiera riesce a mantenersi fresca ed invitante addirittura per i 10 giorni successivi alla preparazione.
La sua origine è avvolta nella leggenda. Una leggenda che vede come protagonista la bellissima e talentuosa sirena Partenope. La favola racconta che quando la sirena era solita passare per il Golfo di Napoli, allietava i napoletani con il suo soave canto. I locali, grati dell’intrattenimento divino, decisero di portare in dono alla sirena sette diversi regali:
- Ricotta – simbolo di abbondanza
- Farina – simbolo di ricchezza
- Uova – emblema di fertilità
- grano nel latte – in rappresentanza della fusione tra regno animale e vegetale
- zucchero – per celebrare il dolce canto della sirena
- spezie – omaggio di tutti i popoli
- fiori d’arancio – ricordo del profumo della terra campana
La sirena lieta per i doni ricevuti li portò agli dei, che li mescolarono dando vita alla pastiera napoletana. Vollero poi ringraziare gli esseri umani regalando loro la torta, dalla quale rimasero stregati!
Dietro la leggenda
Come per ogni leggenda che si rispetti, la verità che nasconde è ben diversa. Si pensa infatti che le origini di questo meraviglioso dolce risalgano al XVI secolo. La prima ricetta scritta è datata 1693 e compare nel trattato di cucina: “Lo scalco alla moderna”. L’autore è Antonio Latini, che prestò servizio come cuoco presso il primo ministro del viceré Francisco de Benavides. La ricetta originale era davvero ben diversa da quella che tutti oggi conoscono e amano. Si trattava infatti di una torta a metà tra il dolce e il rustico. Tra i vari ingredienti infatti erano presenti anche: grano, ricotta, formaggio Parmigiano grattato, pepe, sale, pistacchi in acqua rosa muschiata e latte di pistacchi, il tutto raccolto in pasta di marzapane stemperata con altri aromi antichi.
Con il passare del tempo la ricetta si evolse. La vera e propria trasformazione nel dolce tipico napoletano simile a quello che oggi conoscono tutti, si deve alle suore di clausura del convento di San Gregorio Armeno. Le monache infatti preparavano questo dolce per l’alta borghesia e le famiglie nobili napoletane, come simbolo di pace e amore.
Un salto temporale in avanti ci porta al 1837 quando, dopo un secolo e mezzo la ricetta di Antonio Latini, compare rivisitata e perfezionata nell’appendice dialettale del libro: “Cusina casarinola all’uso nuosto napolitano”, scritto da Ippolito Cavalcanti. Si tratta di un compendio della gastronomia popolare napoletana inserito nella prima edizione del suo trattato didattico: “Cucina teorico-pratica”. In questo caso la ricetta è quella tipica moderna, anche se fa comunque riferimento alla più antica versione ideata da Latini.
Pastiera shop online: ingredienti e caratteristiche
Quando digitate: “Pastiera shop online” fate attenzione a quello che trovate. Nonostante siano in molti a paventare la vendita della ricetta originale, purtroppo il web è anche ricco di verità “alternative”.
La pastiera napoletana è infatti una torta di pasta frolla farcita con un impasto a base di ricotta, frutta candita, zucchero, uova e grano bollito nel latte. La decorazione consiste in una serie di listarelle in pastafrolla, disposte a croce di Sant’Andrea in numero casuale.
Una delle sue caratteristiche più invitanti è la croccantezza esterna, in netto contrasto con il morbidissimo ripieno. Il colore ricorda quello dei campi di grano matura illuminati dal sole estivo, è giallo oro intenso. Il profumo è speziato e vigoroso, cambia leggermente a seconda delle spezie e degli aromi utilizzati durante la preparazione. La ricetta classica prevede l’utilizzo di aromi quali: cannella, canditi, scorze d’arancia, vaniglia e acqua di fiori d’arancio.
Esistono svariate varianti alla ricetta originale, alcune delle quali prevedono addirittura l’uso di crema pasticcera nell’impasto interno, oppure di cioccolato bianco nella pasta frolla.
Il dolce del sorriso
Alla pastiera napoletana sono legati tante leggende, curiosità ed aneddoti. Uno di questi la vede protagonista assieme alla regina Maria Teresa D’Asburgo-Teschen, seconda moglie di Ferdinando II di Borbone. Maria Teresa era soprannominata la Regina che non sorride mai, al contrario del marito che era alquanto burlone. Su insistenza del consorte, Maria Teresa fu costretta ad assaggiare una fetta di pastiera napoletana. Ne rimase così colpita che il dolce sapore riuscì a strapparle un sorriso di soddisfazione e apprezzamento. Da quell’episodio è nato il detto tipico napoletano che cita: “magnatell’na risata“, che sollecita le genti all’ilarità.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.